Giornata per la dignità delle donne; Torino c'è! e anche Chivasso.


Bella giornata ieri a Torino. Nata in silenzio col passaparola. Cresciuta tra telefonate e socialnetwork, msm, post su blog di periferia. Ma grande, enorme, immensa.
Noi siamo arrivati un poco in ritardo, verso le 15 in piazza San Carlo. All'inizio abbiamo visto la piazza piena a metà, e già eravamo contenti. "Beh insomma c'è un pò di gente" ci siamo detti.
Poi abbiamo cominciato a risalire via Roma: piena, stracolma. Poi piazza Castello, attraversata da un serpente umano colorato, incazzato, composito.
Donne (tante, tantissime) giovani e vecchie, belle e bellissime nella loro splendida determinazione, nella loro normale incazzatura.
E uomini, di tutte le età, ugualmente incazzati, ugualmente determinati. Abbiamo poi svoltato in via Po, ed anche questa era piena, strabordante. Piena la sede stradale, animati i portici, molte finestre aperte e presenti, con ombrelli aperti e gente, uomini e donne, che applaudivano i passanti.
Siamo infine arrivati in piazza Vittorio, già abitata in gran partedai manifestanti .
Dal palco ci confermano che in Piazza San Carlo c'è ancora gente ferma, che attende di iniziare la marcia.

L'atmosfera è strana, c'è voglia di gridare la propria rabbia, contro chi ha ridotto sia le donne che gli uomini a servi chini di fronte al capo, proni al potere. A chi ha trasformato le donne in corpi da prendere e usare, e gli uomini in allupati consumatori finali.
C'è voglia di uscire da una cultura che ammazza le competenze in nome dell'apparenza, trasformando tutti e tutte in comparse della fiction decisa dai potenti. E questo riguarda tutti. Certo il bersaglio primario è berlusconi e la sua corte dei miracoli, la sua mignottocrazia e il vendere sia il corpo che la mente, elevata a metodo di scelta, tanto le donne che gli uomini.
La voglia è quella di uscire dagli stereotipi estetici di questa società, dai compromessi nel lavoro, nella scuola, nella società.
La libertà che viene chiesta è quella di poter essere cittadini, non sudditi.
Forse in quella bella piazza c'era un solo limite, a volerlo trovare: quello che in fondo era una grandissima manifestazione di singoli, al massimo di gruppetti.
Mi è sembrato che manchi ancora una capacità di trasformare la rabbia e la volontà presenti in un progetto politico, capace di dare corpo e gambe al desiderio di giustizia, solidarietà e libertà che ieri tutti abbiamo espresso.

Saturnino

1 commento:

AsteriX. ha detto...

Gran bella giornata, a Torino come altrove. Cio' che manca, come diceva giustamente il sig.Saturnino, è una sorta di direzione politica e la saldatura di questo movimento con altri, x far sì che nasca una nuova risposta sociale alla crisi economica e di valori fondati sull'eguaglianza e i diritti. Con un PD ultramoderato e inciucista. Con una SEL volta solo ad imporre al centrosinistra il suo fenomeno affabulatore Vendola (il politico di moda fra i radical-chìc). Con una IDV che ancora non ha deciso se stare saldamente a sinistra e con una classe poltica in lotta x il potere (vedi il caso-Piemonte con Cambursano e la Bugnano che si scornano sistematicamente x le seggiole). Con un PRC che non riesce a far decollare il progetto per una vera Federazione della sinistra e intento a leccarsi le ferite dall'ennesima scissione. Questo è il panorama della sinistra, di quella che dovrebbe governare la crisi... SOLO dai movimenti sociali puo' nascere una nuova speranza. Dalle lotte operaie di Mirafiori, dai migranti in lotta x la dignità, da chi lotta contro le aggressioni ambientali e speculative (TAV, ponte in Sicilia, nucleare), da chi si oppone dal basso alla criminalità organizzata: da queste lotte deve nascere una nuova e dirompente direzione politica, anche e a maggior ragione dopo la splendida giornata del 13 Febbraio.
AsteriX.